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La mitigazione del rischio
La prevenzione del rischio idrogeologico comprende le attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti ad eventi.I costi della mitigazione
Gli interventi, strutturali e non strutturali che siano, hanno un costo, che, un tempo ai sensi dell’art. 25 della Legge n. 183/89 ed oggi ai sensi dell’art. 58 D.Lgs. n. 152/06, è a totale carico dello Stato.Gli schemi previsionali e programmatici, elaborati dalle Autorità di Bacino in attuazione della pianificazione di settore, prevista dall’art.31 della citata ex L.183/89, hanno messo in evidenza un fabbisogno complessivo d’interventi per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico in Campania di oltre 2,7 miliardi di euro.
Le corrispondenti azioni di finanziamento che hanno riguardato la Regione Campania, sia di tipo ordinario sia straordinario, sono state le seguenti:
Finanziamenti ordinari effettuati per le finalità di cui alla ex L.183/89 | Periodo | Importo (€) |
---|---|---|
DPCM 01-03-91 e DPR 26-11-94 | 1989-1993 | 159.865.277,36 |
DPR 09-10-97 | 1997-1999 | |
DPR 27-07-99 | 1998-2001 | |
DPR n.331 del 09-05-01 | 2000-2003 |
Finanziamenti Straordinari | Periodo | Importo (€) |
---|---|---|
D.L. 180/98 convertito in L. 267 del 3.08.1998 | 1998-2001 | 45.006.798,78 |
art.16 L. 179 del 31.7.2002 | 2002-2006 | 23.172.633,96 |
Con l'entrata in vigore della Legge n. 179/02, le competenze in materia di programmazione ed attuazione degli interventi nel settore della difesa del suolo sono state tendenzialmente centralizzate e trasferite in capo al Ministero dell’Ambiente, il quale ha provveduto ad erogare direttamente ai Comuni i finanziamenti, indebolendo in tal modo le competenze territoriali delle Autorità di Bacino e delle Regioni.
Complessivamente:
Importo totale finanziamenti (ex L.183/89-L.267/98 -L.179/02) | Utilizzo |
---|---|
€ 248.117.130,10 |
373 interventi sul territorio, compilazione ed aggiornamento piani da parte delle Autorità di Bacino. |
Dal canto suo, la Regione Campania - particolarmente colpita dalle avversità atmosferiche - a partire dal 1999, ha provveduto a finanziare con propri fondi ulteriori 117 interventi “urgenti” sul territorio per complessivi:
Importo totale finanziamenti fondi regionali | Delibere di Giunta Regionale |
---|---|
€ 20.117.676,90 |
9487 del 30-12-99 |
L'attività di programmazione ed attuazione recente
La cosiddetta programmazione “ordinaria” degli interventi di difesa del suolo, ai sensi della ex L.183/89, non è più operante da alcuni anni e, cioè, dall'anno 2001, quando è stata effettuata l’ultima ripartizione di fondi con il citato DPR 331/01.Dal 2002 ad oggi, i fondi comunitari del POR 2000-2006 ed i finanziamenti del CIPE, attraverso gli APQ (Accordi di Programma Quadro), hanno rappresentato di fatto, le uniche risorse di cui ha beneficiato la Regione per proseguire sul cammino della eliminazione/riduzione delle situazioni di rischio idrogeologico ancora presenti sul territorio.
Nell’ambito dell’Asse 1 - Risorse Naturali del POR 2000-2006, erano comprese:
Misura | Declaratoria | Costo Totale | Settore Responsabile |
---|---|---|---|
1.3 |
Sistemazione idraulico forestale |
€ 153.856.000,00 |
Foreste |
1.5 |
Miglioramento delle caratteristiche |
€ 208.184.000,00 |
Tutela Ambiente |
1.6 |
Interventi di previsione, prevenzione e mitigazione |
€ 155.112.000,00 |
Programmazione |
Relativamente alla Misura 1.5 del POR Campania 2000-2006, è stato rilevato che, a fronte dei 47 milioni di euro messi a bando (con 65 interventi ammessi a finanziamento), gli Enti locali hanno inoltrato progetti preliminari/definitivi per un importo complessivo di 1,08 miliardi di euro, a riprova che la “domanda di sicurezza” va ben oltre le risorse disponibili
Con riferimento alle risorse CIPE, il finanziamento degli interventi è proseguito attraverso la sottoscrizione a Roma, nell’agosto 2005, sotto la regia del Settore Tutela Ambiente, di uno specifico Accordo di Programma Quadro (APQ) “Difesa Suolo”, il quale definiva una complessa manovra operativa, che individuava ed attuava programmi di interesse comune fra Stato e Regione.
Nell’ambito del predetto APQ, un'apposita commissione di studio individuò 220 interventi strategici, per un importo complessivo di circa 1,55 miliardi di euro. Di questi ne furono ritenuti prioritari 87 (di cui uno riguardante Studi e ricerche) per un totale di 260 milioni di euro (D.G.R. n. 1001/05 e D.G.R. n. 706/2007), al cui finanziamento si è provveduto utilizzando i fondi FAS per le aree sottoutilizzate (L.208/98, Delibere CIPE 17/03 e 20/04), nonché parte di quelli delle Misure 1.5 e 1.6 del POR Campania 2000-2006.
Come si intuisce, la gravità e complessità del problema del dissesto idrogeologico in Campania, è tale da richiedere un serio e continuo impegno, senza arretramenti, né per lo sforzo finanziario, né per le azioni intraprese.
In tale ottica, nell’ambito del nuovo POR 2007-2013, la Regione Campania, proseguendo la strategia già avviata, ha destinato all'attività di messa in sicurezza dei territori esposti a rischio idrogeologico altri 220 milioni di Euro.
Di queste risorse, una parte è stata destinata ai cosiddetti Grandi Progetti (aree o bacini particolarmente rilevanti sotto il profilo del rischio) e una parte (il 25%), attraverso la D.G.R. n.1041 dell' 1.8.2006, al finanziamento del Parco Progetti Regionale , che rappresenta la riserva dei progetti di intervento per la realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali, proposti da soggetti pubblici e coerenti con gli indirizzi programmatici regionali.
Gli interventi non-strutturali
È del tutto evidente, tuttavia, che la mitigazione del rischio non può passare solo attraverso gli interventi “strutturali”, la cui programmazione dispone di risorse finanziarie limitate. Bisogna puntare anche e con maggior forza sugli interventi “non-strutturali”: una corretta pianificazione territoriale e urbanistica, infatti, risulta fondamentale, sia per evitare l’uso di aree pericolose, sia per diminuire il carico antropico in aree già riconosciute a rischio. In questa direzione, peraltro, è già andata la Legge Regionale 16/2004, che ha dettato le norme per il governo del territorio, che indicano, tra gli obiettivi prioritari della pianificazione, quello della salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico.Questo vuol dire che gli Enti locali, nella redazione dei propri strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, da oggi in poi, dovranno tenere in debito conto la particolare situazione di dissesto idrogeologico del proprio territorio, secondo gli indirizzi strategici individuati nel Piano Territoriale Regionale, approvato recentemente con L.R. n. 13 del 13 ottobre 2008.
Il compito della UOD Servizio Geologico e Difesa del Suolo
La UOD Servizio Geologico e Difesa del Suolo ha tra i suoi compiti istituzionali il monitoraggio degli interventi finanziati con Fondi Nazionali (ex L. 183/89, L.267/98, L.179/02) e degli interventi finanziati con propri Fondi.