Emergenza Idrogeologica
Ogni pioggia intensa o prolungata evidenzia l’estrema vulnerabilità del territorio campano e, a causa delle modificazioni intervenute sul suo assetto e sulla sua utilizzazione, le conseguenze di questi fenomeni assumono sempre più spesso il carattere di eventi calamitosi tragici, che provocano – con ormai intollerabile frequenza - la perdita di vite umane.

Le cronache del passato ci hanno tramandato la notizia delle colate rapide di fango del 1580 e del 1764, che provocarono centinaia di vittime a Giffoni, a Quindici e a Gragnano.Ulteriori eventi luttuosi si ricordano a Gragnano nel 1841, nel 1935 e nel 1971, a Vietri, Maiori e Salerno nel 1954 (con più di 200 vittime), a Palma Campania (con 8 vittime) nel 1986. Ma è negli ultimi dieci anni che, riempiendo le cronache, gli eventi sembrano essersi moltiplicati determinando le condizioni per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, ai sensi dell’art.5 della Legge 225/92.
In conseguenza di tali continue emergenze idrogeologiche, vi è stato un reiterato e sistematico ricorso a strumenti extra ordinem, con la creazione di strutture commissariali di governo, che hanno fatto assumere alla ordinaria politica della difesa del suolo - intesa nella sua accezione più ampia - un carattere permanente di protezione civile, che va ben oltre il periodo straordinario dell’emergenza o dell’imminenza di una calamità
>>>>> Pagina corso di aggiornamento <<<<